mercoledì 10 febbraio 2016

Massiccio del Catria: Il giro della Val Canala

La stagione invernale che stiamo ancora affrontando, si sta rivelando calda, estremamente siccitosa, quasi priva di neve ma ricchissima di nebbia. Costretto giorni e giorni a lavorare tra smog e grigi umori, ho atteso la prima occasione disponibile per raggiungere il Massiccio del Catria e farmi una bella passeggiata. 
La lista delle escursioni ancora incompiute è lunga, specialmente sul Catria ma ce ne è una che ho rimandato per troppo tempo: Il giro della Val Canala. Finalmente era giunto il tempo di calzare lo scarpone e conoscere questo anglo di montagna. 
La Val Canala è una vallecola posta sul versante nord-orientale del Massiccio del Catria. L'omonimo fosso che vi scorre è sempre ben fornito d'acqua e affluisce nel Torrente Screbia il quale rientra nel bacino idrico del Fiume Metauro. La valle si trova quasi completamente circondata da modeste cime e morbide praterie però è caratterizzata da profondi e ripidi crinali i quali formano una vera e propria gola. 
Quasi l'intera Val Canala è ricoperta da boschi di leccio utilizzati dai boscaioli per ricavarne legna da ardere. Questo sfruttamento del leccio è così antico e consolidato nella valle che trovare una pianta di grandi dimensioni è impossibile. Gli ultimi lecci secolari sparirono probabilmente nel secondo dopoguerra, utilizzati come traversine per ricostruire la sottostante linea ferroviaria Fabriano-Urbino.

Fatte le dovute presentazioni veniamo all'escursione.

Abbandonate le nebbie della costa adriatica raggiungo la località di Acquaviva, precisamente la Frazione di Montione nel comune di Cagli (PU). Pongo il punto di partenza nei pressi della vecchia Pieve di Santo Stefano, un edificio antichissimo purtroppo in completo abbandono.
Sono circa le 9:15, il gelo della notte sta mollando la presa sotto l'incedere dei primi, vividi, raggi di sole. Dalla Pieve osservo il Monte Morcia 1223m e la sottostante Val Canala.
Percorro il bellissimo vialetto che costeggia le rovine della chiesa.
E raggiungo le case di Montione
Sotto di esse imbocco la strada che porta alle case di Mulinaccio ed entro praticamente nella Val Canala. Da qui inizia il sentiero 75 che sale fin sul Monte Morcia.
La vista sulle pendici orientali del Catria, in direzione di Frontone (PU).
Questo primo tratto del percorso è caratterizzato dalla presenza di bellissime piante di roverella con ancora le foglie attaccate ai rami.
Arrivato alle case di Mulinaccio avrei dovuto deviare a sinistra e attraversare il Fosso Canala su un vecchio ponte medievale, purtroppo non vedo il segnale e vado dritto. La Val Canala è ancora in ombra, freddo e ghiaccio ricoprono ogni cosa.
Mi volto e dietro di me appare il villaggio di Montione dal quale sono partito.
Alla mia destra invece si trova il Monte Campifobio 934m.
Svolto a sinistra verso il letto del torrente, lo guado e risalgo il crinale fino a raggiungere una stradicciola e questo segnale.
Inizia la salita dei crinali a destra del torrente. Mentre mi arrampico osservo ancora la valle in ombra e sullo sfondo la cima del Monte Morcia.
Lungo la salita m'imbatto in questo muro di cinta che si arrampica anch'esso su per il monte; un antico confine di terre rimasto a testimoniare tempi ormai remoti.
Raggiungo una prateria e da qui osservo il panorama verso nord-est, di nuovo appare Montione e le nebbie delle valli.
Proseguo in direzione del Monte Morcia. La segnaletica è assente ma basta avere una mappa e seguire le tracce del sentiero per non perdersi.
Il panorama di sud-est.
Sotto di me il borgo di Grumale e sullo sfondo i monti del Furlo.
Con il sole in faccia!
La visuale si amplia.
Dettaglio su Frontone
Cessa la prateria e finalmente raggiungo i boschi di faggio.
Lunga e monotona salita in una zona che la mappa indica col nome Pian di Troscia.
Bivio, giro a destra, in direzione Valcanala -poggio-.
Il sole non ha ancora raggiunto l'erba di questo crinale ed è ancora ghiacciata.
A nord appaiono le altre cime dell'appennino pesarese: il Monte Petrano, il Monte Nerone e sullo sfondo a destra anche il Monte Carpegna.
In mezzo alla faggeta.
La nebbia si è dissolta e posso ammirare appieno il panorama sulle valli sottostanti.
Finalmente raggiungo la valanga della Val Canala.
Per meglio dire... i segni che ha lasciato la valanga rovinata nella Val Canala durante le nevicate dell'inverno 2012.
Bellissima e particolare pianta di questi boschi.
Mi spingo sempre più a nord, il Monte Morcia è alle mie spalle, ormai mi trovo idealmente sul versante sinistro della valle.
Fuori dal bosco; ho raggiunto Pradel de La Pozza.
Ed ecco la pozza trasformata in abbeveratoio. Sullo sfondo si trova la sella detta I Vai che separa le pendici del Monte Tenetra da quelle del Monte Campifobio.
Da Pradel de La Pozza seguo un sentiero ben marcato ma non segnalato che si inabissa nella Val Canala.
I lecci prendono il sopravvento.
Il cuore della Val Canala con ben visibili i segni della valanga del 2012, da dove sono passato.
Il sentiero finisce la sua discesa su questa stradina. Ho toccato il fondo della valle.
Discendo la valle facilmente costeggiando enormi porzioni di bosco tagliato da poco.
Fino a tornare in vista del punto di partenza... Montione.
Mentre ripercorro gli stessi sentieri fatti all'andata mi giro in direzione della Val Canala per un'ultima volta... ed eccola come al mattino presentarsi severa e riservata tra luci ed ombre.

Guarda il percorso dell'escursione sulla MAPPA.

7 commenti:

  1. Le nebbie si diradano e la luce ha già in sè un po' di primavera. Bel giro!Ciao!

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    1. E le margherite fioriscono la dove ci dovrebbe essere la neve... purtroppo.
      Ciao Marco!

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  2. Ciao, gran bel giro e belle foto. Se riesci torna sul Campifobio nel mese di Maggio, camminerai tra le piu' belle fioriture di Orchidee dell'Appennino!!

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    1. Grazie del consiglio, quest'anno la vedo dura ma me lo terrò a mente per il fututo.
      A presto!

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  3. Abbiamo fatto questo giro ieri partendo però da Paravento e ritorno ad Acquaviva, molto bello si cammina per quasi 3 ore nella faggeta, e bellissimi panorami su Petrano e Nerone.

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  4. A proposito mi è stato detto che quella bacca rossa che cresce sulla foglia si chiama bislingua, ciao.

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    1. Ciao... e grazie mille per l'informazione!
      A presto!

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