Qualche tempo fa, ho deciso di farmi una di queste brevi passeggiate all'interno della Riserva Naturale della Gola del Furlo e precisamente sulla Cresta del Ferro, un promontorio collaterale del Monte Paganuccio. Si tratta di una dorsale stretta tra la Gola del Furlo e la piccola ma impervia Valle del Buzzo, caratterizzata da due picchi: il Monte del Colle (640 m) e il Monte del Ferro (668 m). Da sempre ho avuto una certa attrazione verso queste cime minori le quali viste dal Monte Paganuccio appaiono come anonimi rilievi mentre dall'interno della gola si ergono con imponenti e austere balze di calcare; la curiosità di salirvi e osservare il Furlo da un angolazione inedita era tanta.
Certo non mi sarei mai aspettato, in una fugace passeggiata come questa, di fare un piccolo ma interessante ritrovamento...
Continuando ad osservare l'estremità sud-occidentale della cresta, scovo una radura dove potrebbe trovarsi una via agevole. Il pascolo si estende nel punto in cui la Valle dell'Inferno che scende dal Paganuccio, vira di novanta gradi verso nord-est dando vita alla Valle del Buzzo. Nella foto, sullo sfondo, appaiono le sagome del Monte Petrano a sinistra, e del Monte Nerone a destra.
Ed eccolo il prato e difronte la valle che scende tra le rupi.
Trovo quasi subito un sentiero che districandosi tra le ginestre inizia a salire verso la Cresta del Ferro, intanto osservo la Valle dell'Inferno scendere dal Monte Paganuccio.
Il promontorio dove si trovano le Case di Sant'Ubaldo; oggi appaiono come anonime casupole ma nel medioevo vi sorgeva un'importante presidio militare.
Continuo a salire dolcemente attraverso il sentiero.
Fino a raggiungere il Monte del Colle dove posso iniziare a osservare le strapiombanti pareti della Gola del Furlo.
Sopra l'inaccessibile Selva Grande, vallone che scivola ripidissimo fino alle sponde del Fiume Candigliano, infondo alla gola.
Eccomi sulla cresta mentre passeggio verso il Monte del Ferro, davanti a me un piccolo cippo bianco riporta le lettere D F S: Demanio Forestale dello Stato.
Oltre la gola in direzione della Testa del Duce.Il cielo si fa sempre più scuro e purtroppo sono costretto a fate dietrofront, non potrò toccare la croce in cima al Monte del Ferro.
Tornando indietro, in mezzo a questa macchia di lecci, inciampo in un vecchio oggetto rugginoso.
Adagiato sul terreno da chissà quanti anni trovo questo cuneo di ferro, è piuttosto grande con un angolo della punta spezzato. Un residuo dei tempi passati, di quando i monti del Furlo erano intensamente sfruttati dall'uomo. Ben presto ho iniziato a fantasticare, a far congetture e inventarmi storie sull'utilizzo di questo arnese ma il dilemma è rimasto: Serviva a spaccare pietre o ad aprire tronchi?
Guarda dove si trova la Cresta del Ferro all'interno della Riserva Naturale Statale della Gola del Furlo.