venerdì 24 maggio 2013

Monte Pietralata - Ascesa alla Testa del Duce

La roccia del Furlo si è sempre prestata all'ingegno dell'uomo, attraverso secoli, piccole e grandi opere si sono susseguite lungo i costoni della gola. Tra queste costruzioni ce ne una molto particolare... è la cosiddetta Testa del Duce.
Durante il ventennio fascista le guardie forestali della zona vollero erigere un monumento in onore a Benito Mussolini il quale spesso transitava attraverso la forra. I costruttori vollero rifarsi ai grandi volti dei presidenti USA, scolpiti direttamente nella pietra viva del Monte Rushmore e all'epoca ancora in fase di costruzione. Nel concreto venne realizzata un'opera ben più modesta usando blocchi di calcare e cemento armato ma di grande impatto visivo, fu posta infatti su uno sperone roccioso del Monte Pietralata, sopra la parete nord della gola. Il volto dalle tipiche espressioni mussoliniane era visibile da molti chilometri di distanza, << un grande monumento a imperitura memoria del "redentore" della patria >> avrebbe detto qualcuno. Certo è che la storia andò diversamente... sul finire del conflitto mondiale, i partigiani bombardarono la Testa del Duce riducendola in briciole. Oggi, nonostante i decenni passati, il luogo è ancora conosciuto, meta per escursionisti e non solo grazie alla sua straordinaria posizione panoramica.

Alla Testa del Duce è possibile arrivare in due modi: il più comodo è in auto, attraverso la strada che dal borgo del Furlo raggiunge l'omonimo rifugio sul Monte Pietralata per poi proseguire su un sentiero che in soli cinque minuti arriva alle rovine del monumento. L'altro modo per raggiungere la testa di pietra è partendo a piedi dalla statale Flaminia, all'imbocco della gola, ed arrampicarsi lungo il ripido sentiero 449 per circa un ora e mezza.
Indovinate quale strada ho scelto per l'occasione... ovviamente la più lunga e faticosa ma anche la più entusiasmante. 

L'inizio dell'escursione, lungo la Via Flaminia, ingresso est della gola.
Il cammino si presenta sin da subito ripido ma allietato da distese di ciclamini.
La vista poco sopra l'accesso orientale della gola.
Ecco finalmente le alte, strapiombanti pareti del Furlo.
C'è chi le usa per arrampicarsi...
Vista inedita della Gola del Furlo.
Il sentiero 449 piega bruscamente verso l'interno del Monte Pietralata, lungo la profonda valle del Fosso del Ri.
Un ultimo sguardo alle pareti del Furlo.
Dopo molto cammino lungo il fosso praticamente asciutto ecco affiorare un po d'acqua su levigati lastroni di calcare.
Oltrepassato il raccordo di un sentiero segnalato che si inerpica a destra del torrente, proseguo ancora per qualche metro e poi svolto a sinistra per una lunga e faticosa salita. Il percorso sarà perennemente all'interno di un fitto bosco di lecci e roverelle, stretto e molto sdrucciolevole.
Vista verso est, nel mezzo la grigia striscia d'asfalto della superstrada.
I ciclamini segnano la via da percorrere.
Particolare fungino.
Affioro dalla boscaglia, il cielo è sempre più plumbeo e minaccioso, all'orizzonte ecco il Massiccio del Catria ancora innevato e a sinistra di questo il Monte Cucco.
Il Monte Paganuccio, la parte sud della Gola del Furlo.
Raggiunto un bivio indicante terrazza bassa a sinistra e terrazza alta a destra, io opto per quella alta ossia per la Testa del Duce. Dieci minuti di cammino ed ecco i resti del "faccione" far capolino dalla vegetazione.
Frammenti integri del volto mussoliniano si scorgono ancora dalle rovine
Quello che resta del naso credo.
Ecco perchè è bello raggiungere la Testa del Duce, è una terrazza panoramica eccezionale. Sotto, a sinistra si intravede la terrazza bassa mentre davanti le pareti meridionali della gola che culminano nella Cresta del Ferro e dietro il Monte Paganuccio.
Sguardo a ovest verso l'Appennino.
Particolare sul Monte Nerone e sotto, nella valle l'abitato di Acqualagna.
Lascio la testa e proseguo verso il Rifugio Furlo, nel breve tragitto mi imbatto in questo vecchio cabinotto.
Anch'esso relitto del ventennio.
Il rifugio Furlo circondato da alti ed imponenti abeti.
Dal bivacco proseguo verso la terrazza bassa.
La vista dell'ingresso occidentale della gola, il Fiume Candigliano ed il villaggio di Furlo.
I resti della Testa del duce visti dalla terrazza bassa.
Eccomi arrivato... questo punto panoramico è il luogo d'osservazione principale per il nido preferito della coppia di aquila reale che vive nella Riserva del Furlo. Sotto quel parapetto vi sono due telecamere che monitorano 24 ore su 24 il covo.
A questo punto il mio itinerario è finito e inizia pure a piovere, con una cetra fretta riprendo il sentiero 449 che mi riconduce a valle non senza qualche difficoltà causata dal terreno sempre più instabile.

Guarda il percorso sulla mappa.

Link utili:
Riserva Naturale Statale Gola del Furlo.
Nido dell'Aquila reale in diretta - Webcam.
Foto d'epoca alla Testa del duce.

3 commenti:

  1. Ne avevo sentito parlare, ma non ci sono mai stato. Belle le foto delle pareti della Gola.

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    1. La bellezza del Furlo: natura e storia costantemente fuse tra loro. Facci un salto!
      Ciao Roberto.

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  2. ci sono stato oggi, bellissima salita e panorama mozzafiato

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