lunedì 23 novembre 2015

Passeggiata nella Valle dell'Orsaiola

Quando devo raggiungere l'Alta Valle del Metauro con la mia auto, transito sempre per la Strada Proivinciale 55, detta anche Fangacci che congiunge Acqualagna ad Urbania (PU). L'arteria stradale attraversa una campagna incantevole, quasi intatta, fatta eccezione per alcuni capannoni industriali in prossimità delle due cittadine. 
Nell'ultimo tratto di questa via provinciale, nei pressi di Urbania, sul lato sinistro della carreggiata, si trova l'imbocco di una stradina con un cartello indicante la località Orsaiola. Il nome del luogo e l'amenità del posto mi hanno sempre incuriosito quindi, ogni volta che sentivo parlare dell'Orsaiola ho rizzato le orecchie e preso nota. Alla fine sono venuto a conoscenza che la località si trova sulle pendici nord-orientali del Monte di Montiego, è perlopiù conosciuta per la presenza di un agriturismo ormai storico ed è tutt'ora una bellissima località di campagna. 
L'origine del nome è ancora dibattuta, tradizione vuole che Orsaiola stia ad indicare la vocazione dei contadini locali alla coltivazione dell'orzo, alcuni studiosi invece lo fanno derivare dall'orso, animale vissuto sulle montagne limitrofe fino all'ottocento.

Nell'estate appena trascorsa, dopo un sostanzioso pranzo domenicale, ho pensato che una passeggiata nella Valle dell'Orsaiola fosse il modo migliore per accelerare la digestione. Una salutare passeggiata per alleviare lo stomaco, incantare gli occhi con le bellezze del paesaggio e scoprire nuove piste da battere.

Sul finire della Strada Provinciale Fangacci mentre si attraversa un esteso pianoro, è facile individuare a sinistra la chiesa di San giorgio in Piano. L'edificio si raggiunge in pochi secondi imboccando la strada per l'Orsaiola. Da qui inizia la mia passeggiata.
L'ingresso dell'edificio sacro con accanto una croce ed una lapide a ricordo della missione dei padri passionisti, 18 nov. 1902.
L'escursione è subito allietata dalla presenza di tre ragazze anch'esse venute a camminare su questa strada... evento più unico che raro! Meritava di essere testimoniato con una foto.
Ancora non mi trovo nella Valle dell'Orsaiola ma in una attigua, comunque sia la campagna circostante è pressoché intatta.
Sinuose curve.
Edicola che sorge nei pressi di alcune abitazioni, ex-voto di Matteacci Giovanni e figli 1938 e poi di Boni Guido e figli 1967.
Ciapa la galeina!
Lungo la strada, davanti a me, una casa con al pian terreno la stalla delle vacche ancora in uso. Sembra di esser tornati indietro nel tempo.
Attorno all'edificio vedo alcuni cagnolini, tutti imparentati tra loro, intenti nel sonnellino pomeridiano mentre il "boss" del gruppo fa la guardia al vicino ponticello.
Proseguo all'ombra di grandi querce.
Prima di affrontare una salita che mi porterà nella Valle dell'Orsaiola, ammiro questa piccola vigna così ben curata. Le ragazze che avevo davanti spariscono mentre il cielo si ricopre di una grigia coltre di nubi.
Raggiungo nella Valle dell'Orsaiola e addentrandomi, prima di vedere qualsiasi altra costruzione, incontro questa edicola sacra.
La lapide affissa all'edicola non lascia dubbi riguardo al periodo di costruzione ma soprattutto sulle idee di chi la eresse.
Poco avanti appare questo bel casolare ristrutturato con tanto di lavatoio.
Oltre l'edificio la strada attraversa un ponticello e punta in direzione della chiesa dell'Orasiola.
Il versante settentrionale del Monte Montiego.
Le morbide colline che custodiscono la Valle dell'Orsaiola.
Raggiungo la chiesa e con me arrivano pure alcuni raggi di sole. L'edificio, in stile gotico, venne profondamente rimaneggiato negl'anni venti del XX°secolo.
A decorare l'esterno della chiesa vi sono poi delle coloratissime raffigurazioni. Come questo Cristo rappresentato come un re.
Un vescovo.
Questa figura femminile che sinceramente non riesco a capire di chi si tratti.
E di questo fraticello.
Lascio la chiesa e scendo poco più in baso per poi risalire la valle sottostante. Una stradina che si inabissa tra i boscosi monti circostanti mi conduce a questa particolare colonna di granito trasformata in tempietto sacro.
Poco oltre, dei segnali bianchi e rossi mi inducono a lasciare la stradina per un sentiero nascoto tra dei noci.
Il tracciato raggiunge una passerella...
...e poi numerosi ruderi. Noto che questi sono isolati su due lati da fossati naturali e protetti alle spalle dai monti. Forse si tratta dei resti del castello dell'Orsaiola.
I segnali bianchi e rossi mi spingono avanti, verso le boscose pendici del Monte Montiego ma è giunto il tempo di tornare indietro.
Lascio in sospeso questa uscita nella Valle dell'Orasiola facendomi la promessa di tornare per scoprire il lato più naturale e forse selvaggio di questo posto così isolato e sconosciuto.

Guarda il percorso sulla MAPPA.