giovedì 22 agosto 2013

Monte Ruperto

All'interno del territorio marchigiano e precisamente in provincia di Pesaro-Urbino, si trova una minuscola e sperdutissima enclave umbra, una vera e propria isola territoriale nel bel mezzo dell'appennino: Monte Ruperto. Questa anomalia geografica fa parte del comune di Città di Castello (PG) ma è chiusa tra i comuni di Apecchio e Sant'Angelo in Vado a 30 Km dal suo capoluogo. Monte Ruperto si trova nell'alta valle del Fiume Candigliano ed occupa una superficie di soli 500 ettari sul versante nord del Monte Vicino, purtroppo all'interno del suo territorio non vive più nessuno dal 1971.

Fin da piccolo quella specie di foro sulla mappa mi ha incuriosito e quando durante le scuole medie, osservando la cartina della regione, chiesi al mio professore di musica (in una delle sue innumerevoli parentesi di tuttologia) perchè un pezzo di umbria si trovasse nelle marche, lui mi canzonò rispondendo che gli umbri scarseggiando in montagne si sono tenuti una delle nostre per andarsene a funghi. In realtà le motivazioni per cui Monte Ruperto rientra nei territori umbri è ben diversa e si devono ricercare addirittura nel medioevo e precisamente alla metà del XIII° secolo, durante le lotte tra guelfi e ghibellini.
Spesso accade però che eventi molto lontani nel tempo finiscano per confondersi e divenire leggenda così oggi si narra di un terribile inverno il quale mise in ginocchio la popolazione di Monte Ruperto, il barone, signore del feudo, inviò richieste d'aiuto alle cittadine vicine: Apecchio, Piobbico, Urbania, Sant'Angelo in Vado, Città di Castello... solo quest'ultima, la più lontana di tutte, rispose all'appello inviando soccorsi. Il barone non scordò l'aiuto ricevuto ed essendo senza eredi decise di donare il suo feudo al podestà di Città di Castello. Tutt'oggi il sindaco tifernate viene insignito anche del titolo di Barone di Monte Ruperto.
Concretamente sappiamo che Monte Ruperto fece parte dell'antico contado della Massa Trabaria ma dal 25 giugno 1256 entrò a far parte dei possedimenti di Città di Castello, da sempre desiderosa di espandersi sul versante est dell'appennino. Nel 1274 la città tifernate concesse agli abitanti di Monte Ruperto l'esenzione perpetua da dazi e servizi militari in cambio di un tributo annuo di cinque soldi per focolare che doveva essere portato in città durante le celebrazioni di San Florido. Il patto, redatto su pergamena veniva custodito dall'anziano del castello e mantenne validità fino all'età napoleonica. Sempre nel XIII° secolo la nobile famiglia degli Ubaldini della Carda prese il potere nella vicina Apeccio, essendo da sempre acerrimi nemici dei tifernati condannarono sin da subito Monte Ruperto ad un perpetuo stato d'isolamento.

Dopo svariate ricerche e tortuosi giri a vuoto lungo le strade dell'Appennino Marchigiano sono riuscito a trovare la piccola enclave umbra. L'ambiente è incantevole, la natura così preponderante veglia sulle antiche vestigia dell'uomo, sembra di trovarsi in una sorta di limbo in cui il tempo pare deformato.

Lascio l'auto lungo le sponde del Fiume Candigliano, i campi e i boschi rispendono di un verde straordinariamente brillante, in mezzo a tutto ciò ecco questo sentiero sterrato: la via d'accesso per l'antica Baronia di Monte Ruperto.
Quattro passi ed ecco subito un regalo di madre natura.
La boscaglia si dirada per lasciar spazio ai prati, sullo sfondo vedo il primo dei tanti edifici abbandonati che costellano l'enclave umbra.
Ma alla mia destra noto un promontorio con altri ruderi... i resti de castello di Monte Ruperto.
Quasi interrato e con un alberello che cresce al suo interno si trova ciò che rimane di un'antica torre difensiva.
Do un'occhiata all'edificio principale, faccio il giro del perimetro esterno e noto qualcosa...
Oltrepassando una piccola macchia d'alberi mi ritrovo su un pianoro e guarda qui che roba! per un'istante ho creduto di trovarmi nel bel mezzo di una foresta tropicale difronte ai resti di un'antica civiltà perduta.
La vegetazione mi arriva oltre la cintola così per raggiungere l'edificio mi faccio strada con il bastone usandolo a mo di machete... mi sento un po come l'Indiana Jones de nojaltri!
Le mura del rudere segnate dagli elementi.
Cerco di avvicinarmi alle altre costruzioni ma la boscaglia fittissima me lo impedisce così pongo fine alla mia esplorazione del castello di Monte Ruperto.
Torno indietro e inizio ad addentrarmi nel territorio dell'antica baronia iniziando dagli edifici visti già all'arrivo. Sullo sfondo il Monte Nerone domina la situazione.
Il sentiero si perde nei prati sotto un cielo bellissimo.
Altro fiore per me inedito.
Il tracciato finalmente arriva al complesso di edifici costeggiandone le mura.
Mi aggiro tra le case che paiono abbandonate da secoli.
Le rovine da un'altra angolazione... solo qui sono riuscito a scovare manufatti della civiltà industriale.
Mi inerpico verso il Monte Vicino nella parte più alta del territorio di Monte ruperto.
Durante il cammino noto un altro caseggiato abbandonato attorno solo boschi colline e silenzio.
Il Monte Vicino, più in basso si notano i ruderi più remoti della baronia.
Una bella salita per raggiungere la meta.
Ed eccomi difronte all'ultimo avamposto umbro in terra marchigiana.
Il cammino prosegue ma decido di fermarmi davanti a questo capanno, anch'esso diroccato ovviamente, promettendomi di tornare prima o poi in questo luogo incantato in cui natura e storia sono una sola cosa.

Guarda dove si trova Monte Ruperto.

14 commenti:

  1. bello... hai incontrato qualche fantasma? :D

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    1. Nonostante abbia giocato all'esploratore delle giovani marmotte tutto il tempo di fantasmi nemmeno l'ombra!
      Ciao Michi è bello rileggerti!

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  2. Avete tante cose da scoprire lì! Quello che hai fatto è una cosa che mi affascina ... un'avventura e molte sorprese. Inoltre, da quanto ho potuto vedere sulla mappa, questo posto si trova su un tratto di strada che, a Dio piacendo, farò l'anno prossimo per il tuo paese (da Urbino a Gubbio) ... non so se vedró propriamente Monte Ruperto, davvero é in mezzo del boschetto, ma soltanto di pensare che passerò vicino, sono rimasta entusiasmata! Saluti, Barba.

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    1. Ciao Patzy!
      Monte Ruperto è un luogo sperduto fuori da importanti vie di comunicazione ma è proprio questo il suo grande fascino.
      Sono molto contento che ti vieni a visitare Urbino e Gubbio conosco molto bene la prima e l'adoro ma allena le gambe per le numerose salite...
      Se puoi perditi per qualche istante lungo il tragitto tra le due città ci sono borghi stupendi e la cucina dell'interno è eccezionale! Se hai bisogno di dritte basta chiedere ;).
      A presto!

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    2. Tutto quello che mi possa suggerire per il viaggio, sará accolto e apprezzato! Tu sai quanto io amo l'Italia, quindi se conosci luoghi che possa includere nel mio percorso, benvenuti! In questo caso, come sempre facciamo, viaggiamo (io e mio marito) con una macchina a noleggio, cosa che ci permette di scegliere il percorso in base al nostro gusto e interesse. Il tratto di sentiero che passa vicino a te è: San Marino - Urbino - Gubbio -Todi e poi continua a sud. Se nella metà di queste città, vuoi consigliarmi alcuni posti, non vedo l'ora del tuo suggerimento! Nonostante lo sai che io conosco abbastanza sull´Italia, ma mi piacerei sorprendermi! Se vuoi, mandami una e-mail: patzyar@yahoo.com.ar
      Grazie Barba! Un abbraccio.

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  3. Che bel reportage fotografico!
    Ho girato un po' nelle Marche, ma non conoscevo questo posto e la sua strana storia :)
    A presto :)

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  4. Bel giro!
    Il fiore è un'orchidea, bella e dalla forma molto particolare.
    Si chiama Barbone adriatico (Himantoglossum adriaticum) e non è molto diffusa, anche se pare in espansione negli ultimi tempi...
    ciao
    franco

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  5. Grazie del reportage Barba; sapevo dell'enclave, ma non avevo mai approfondito la storia né mi ero inoltrato come te nella boscaglia. Non sapevo che eri così innamorato dei "miei" posti. Vedere il Nerone è per me sempre un'emozione, anche in foto, quindi grazie ancora.

    La prossima volta che ci vediamo (magari in birreria, magari fra altri cinque o sei anni), ti racconto il sogno che ho fatto con protagonista proprio lui.

    Saluti da Montréal
    Giova

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    1. Grazie a te della visita Giova. Se in futuro ti prende nostalgia di casa, torna a trovarmi, ne ho di cose da raccontare sul Nerone.

      Memorizzalo bene sto sogno che sono curioso ;)

      Buona permanenza in Canada...
      Speriamo di rivederci prima di cinque o sei anni.
      Ciao!

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  6. 01- Marzo- 2015 MONTE RUPERTO SUL CANDIGLIANO

    UMBRIA SENZA CONFINI - LA TERRA COME UN DONO , CHE CI INVITA TUTTI

    Monte Ruperto sul Candigliano ( Frazione di Città di Castello) ha da svelare la sua eredità speciale alla nostra umanità , nonostante il suo abbandono da tanto tempo . Il significato della terra regalata è talmente forte da farci intraprendere la strada del nostro cammino per un futuro più dignitoso . Oggi si chiede con tutto il rispetto per la nostra vita in comune , la proclamazione della " Terra degli incontri e del ringraziamento " chiamandosi - AUTONOMIA DI MONTE RUPERTO SUL CANDIGLIANO - con l'autorità territoriale speciale per l'autogestione e la condivisione della vita sociale.
    Un ringrazio forte per il viaggio descritto.

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    1. Ringrazio te Silvia per l'intervento ma mi piacerebbe che ti spiegassi meglio... vorrei capire.
      Ciao!

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  7. Ciao Barba ,
    Innanzitutto complimenti per questa pagina del reportage , io e il mio ragazzo siamo appassionati dell'appennino e dei suoi meravigliose magie per farci vivere una vita molto intensa. Crediamo che questo posto ai " confini della nostra convivenza " possa essere una delle soluzioni chiave per risolvere tanti problemi della nostra società in crisi , osservando un paese con i suoi pregi e difetti, ben oltre dei confini nazionali. Il centro d'Italia e un centro d'Europa e alla fine un centro per tutti. Il significato di Monte Ruperto sul Candigliano e la sua storia del ringraziamento per l'aiuto ricevuto ha lanciato un ponte di comunicazione oltre il nostro confine umbro per contrastare a una certa cosiddetta chiusura caratteriale nostra. Invece abbiamo trovato il contrario , le stesse persone come noi , le stesse associazioni che lavorano per i nostri interessi e desideri che abbiamo in comune " attraversando " un fiume " IL CANDIGLIANO " che ci ha portato a collegarci dall'altra parte dell'appenino e ci ha fatto capire e comprendere la vita nel suo modo naturale. Tutto ciò che stiamo analizzando su Monte Ruperto e la sua storia ci ha portato dalla parte marchigiana del fiume dove abbiamo trovato una realtà culturale, artistica e sociale già esistente , che rappresenta un vero cambiamento della nostra vita con i fatti visibili ( nei pressi di Fossombrone) .
    Noi intendiamo a pubblicare l'emozioni trasmesse di questa terra storica in un secondo tempo a chi è interessato perché vale la pena realizzare un nuovo presente solidale e indipendente.

    Tanti saluti e grazie , a presto.

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