venerdì 8 novembre 2013

From Montegiano to Korea

In questo post esulo dai miei consueti argomenti per parlarvi del viaggio intrapreso qualche giorno fa dalla mia cara sorellona Catia. La ragazza vive nel ridente villaggio di Montegiano, nel comune di Mombaroccio (PU), assieme a suo marito ma ormai sono molti anni che lavora come macchinista al Teatro Comunale di Modena Luciano Pavarotti. Questa sua professione la mantiene lontana dal "nido" per lunghi periodi dell'anno ma in compenso le ha dato la possibilità di viaggiare moltissimo. Mai però il lavoro ha condotto mia sorella in un paese così lontano, sia geograficamente, sia culturalmente, qual è la Corea del Sud. 
Il fascino dell'estremo oriente è quasi irresistibile e per questa ragione l'ho pregata di inviarmi qualche foto di tanto in tanto, giusto per avere un idea di come è fatta l'altra faccia del pianeta.

Le immagini...

Iniziamo da Montegiano, il tranquillo e silenzioso villaggio da dove è partita mia sorella la sera del 1°novembre, in meno di 36 ore è passata dalle selve di olivi...
... alle selve di palazzi. Il fatto di potersi trasferire cosi "facilmente" dalle bucoliche campagne marchigiane, in una megalopoli dell'estremo oriente, tra le più grandi del mondo come Seoul, mi lascia interdetto.
La sorellona è in lavoro assieme ad un suo collega con il compito di assistere i tecnici coreani nell'allestimento delle scenografie del Nabucco di Verdi.
Ecco la locandina...
La Catia è rimasta molto sorpresa da quest'altro lato della locandina, dove oltre alle foto di tutto il cast vengono mostrate anche quelle dello staff, piuttosto impensabile dalle nostre parti. Da quello che ho potuto capire, credo che i coreani tengano molto al fatto che vi siano tecnici, scenografie e forse altro proveniente dal teatro che porta il nome di Luciano Pavarotti.
Per mettere in scena il Nabucco si lascia Seoul alla volta di Busan, seconda città della Corea del Sud, primo porto del paese. 
Bella foto notturna sul ponte Gwangan, uno dei simboli di Busan.
I palazzi della città che esplodono di luci e colori come solo in estremo oriente sanno fare.
Ed in fine uno strano monumento anch'esso dotato di parte illuminata.

Resto in trepida attesa di altre immagini provenienti dall'altra faccia del pianeta.

6 commenti:

  1. Che figata di posti. Certo che da Montegiano a Seoul c'è una lieve differenza.

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  2. Non amo la tecnologia delle città caotiche, ma amo molto la cultura orientale!
    Belle in ogni caso le foto, danno un idea di due posti lontanissimi tra loro! :)
    A presto :)

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    1. Personalmente detesto le città, al solo pensiero di dover vivere in un grande centro urbano mi sento assalire dall'angoscia. Al contrario mia sorella si presta molto bene alla vita urbana.
      Come te sono affascinato dalla cultura orientale, al modo differente con cui si approcciano alle cose di questo mondo.
      In più sto constatando dalle foto come l'estremo oriente sia rappresentato in modo molto realistico da quei vecchi catoni che hanno accompagnato le nostre infanzie ; ))

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  3. Che spettacolo, e complimenti alla sorella... Italians do it better :-)

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    1. Ancora in qualcosa siamo i migliori e nonostante noi ci flagelliamo e piangiamo addosso all'estero guardano al nostro paese con ammirazione.

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