venerdì 4 febbraio 2011

Escursione sul monte Tenetra

Seguendo il pensiero del buon Thoreau, personalmente considero il camminare come un vero e proprio pellegrinaggio, un viaggio spirituale, un vagabondaggio verso la propria Terra Santa. Ogni cammino intrapreso sia pur breve, non lo si deve vedere a mo di semplice gita che si conclude nel ripercorrere i propri passi fin casa ma va intrapreso con spirito d'avventura come non si dovesse far mai ritorno.
Proprio con questi propositi si avvia ogni mia camminata alla continua scoperta della natura, un viaggio di esplorazione esteriore ed allo stesso tempo interiore, una ricerca di quegli sconvolgimenti emotivi che solo la grandezza di quel mondo incontrollabile e selvaggio può dare.

Tra questi viaggi all'avventura certamente c'è la mia solitaria escursione al monte Tenetra nel massiccio del Catria (PU). Si tratta del mio primo approccio con le montagne dell'appennino centrale, una camminata nella prima metà di aprile dopo un lungo inverno che molto lentamente lasciava il passo alla primavera. In questo territorio "sconosciuto" e piuttosto desolante solo i primi fiori come il corcus riuscivano a ingentilire e rendere preziose le radure. La precarietà dell'ambiente si è poi mostrata con l'arrivo improvviso di una nube che ha ripiombato i monti tutti nel generale inverno ammantando se non ammorbando con una certa violenza ogni cosa. Uno di quei fenomeni montani che mi ha fatto capire la pochezza dell'uomo di fronte alla natura.
Detta alla spicciola...ho preso un bello spaghetto ma fortunatamente ho schivato per tempo il peggio.

Le foto dell'escursione...

 La partenza da Ranco Pierello (950m), la vista sul monte Campifobio (934m) e la fustaglia di lecci che lo ricopre.
 Qualche crocus sul cammino.
 Inizia la faggeta che custodisce l'ultima neve.
 Gli alberi...tetra prigione.
 I prati del Tenetra appena scoperti dalla neve (1123m).
 Vista sul monte Petrano (1095m) con i sui caratteristici pianori e quello sperone detto la Roccaccia (1065m), dietro il monte Nerone (1525).
 Il monte Morcia (1223m).
Vista sui prati del rifugio Valpiana.
 Dal monte Tenetra (1240m) una vista della valle che scende su Cantiano e dietro la serra di Burano.
 Il secondo colle è il Tenetra...deludente rispetto al monte Alto (1321m) dietro e soprattutto il monte Acuto (1668m).
Ancora uno sguardo su Nerone e Petrano ma anche un occhio al cielo...
 Le cime innevate oltre il filo spinato.
La nube ricopre in un baleno il Tenetra.
Dal monte Alto uno sguardo sulla suggestiva Bocca della valle (1164m).
 Il monte Acuto ancora in abito invernale.
Le nubi occupano il vallone.
 La foschia a due passi.
 Farsi coraggio ed immergersi nella bruma.
 Ma andrò bene per di qua?
Dopo qualche istante di smarrimento trovo la strada carrabile che mi conduce dritto alla faggeta ed al ritorno.

2 commenti:

  1. Che bello l'itinerario! In primavera inoltrata deve essere strepitoso...
    Belle anche le modifiche e aggiunte al blog, sempre più da consigliare!

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  2. Grazie Giulia!
    Le zone dell'itinerario nella bella stagione meritano una gita, molte persone amano farci domenicali picnic e in autunno i boschi ospitano miriadi di funghi!
    Ciao!

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