sabato 10 dicembre 2016

Il Bosco di Tecchie

Nel periodo di fine estate - inizio autunno, vago qua e la per i boschi del pesarese alla ricerca di qualche fungo. Premetto che, la scarsità di tempo a disposizione e la mia natura solitaria non mi consentono di riempire il cestino con molta facilità.
Uno dei boschi che sto lentamente conoscendo di stagione in stagione, regalandomi ogni volta piccole soddisfazioni per quanto riguarda i fungi, è il Bosco di Tecchie, nel comune di Cantiano (PU).
La particolarità di questo bosco sta nel fatto che si tratta di uno degl'ultimi lembi di foresta ad alto fusto giunto fino a noi. Proprio per salvaguardare questo polmone verde del nostro appennino, nel 1986, il comune di Cantiano ha istituito il Parco Naturale di Tecchie. L'area protetta occupa una superficie di 195 ha la quale corrisponde alla Valle del Fosso dei Cerreti, al versante orientale della Serra di Burano e quello occidentale del Monte Bono.
Come sempre una MAPPA fa capire meglio di ogni parola dove si trova questo Bosco di Tecchie.

Eccovi alcune immagini delle Tecchie dalla mia ultima uscita a funghi.

Raggiungo il parco da nord, passando per Pianello di Cagli (PU). La strada che si inerpica per raggiungere il bosco è estremamente panoramica e lunga. Non ci sono molti cartelli segnaletici ma si capisce di essere arrivati a destinazione quando i bordi della mulattiera sono zeppi delle automobili dei fungaioli. Fortunatamente l'accesso al parco è chiuso da una sbarra.
Passeggiando sulla stradicciola ci si osserva un po intorno; il paesaggio è veramente idilliaco eccetto per i cacciatori appostati nei pressi del parco i quali, da quanto sparano, sembrano dar vita ad una rievocazione di guerra.
Raggiungo le radure di Pian dei Santi, ai piedi della Serra di Burano.
Ed ecco la lunghissima Serra di Burano che prosegue verso meridione.
Giro qua e la incerto sul dove andare finchè scelgo di dirigermi, in direzione della serra, proprio nel bosco davanti a me.
Appena si è dentro il cerro la fa da padrone.
I pochi funghi commestibili che scovo non sono molto appariscenti mentre altri di nessun valore risultano molto più scenografici e fotogenici.
Raggiungo i pendii della Serra di Burano e le grandi faggete... sembra quasi di trovarsi in una cattedrale di madre natura per quanto questi alberi sono alti ed imponenti.
Non posso che fermarmi ed ammirare questi giganti del bosco; gli indiscussi signori delle Tecchie.
Dopo il grande stupore continuo ad esplorare questo silente angolo di natura incontaminata.
Mi sento un po come un subacqueo in ebrezza da alti fondali: vago sempre più stordito e stupito da tanta bellezza, rischiando di smarrire la via del ritorno. 

4 commenti:

  1. Credo che un giro da soli nel bosco sia una delle esperienze che più ti mettono a contatto diretto con lo scorrere della vita dentro e fuori di te. Ciao!

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    1. Alle Tecchie è la prima volta che in un bosco mi sono sentito piccolo, piccolo.
      Ciao!

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  2. Che bel bosco !!! Ei funghi, anche se non commestibili, sono molto fotogenici! Le tue foto, sempre belle! Barba, abbraccio!

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