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lunedì 3 febbraio 2014

Affreschi dimenticati

Le colline che circondano la Valle del Metauro sono costellate di piccoli borghi, a volte minuscoli ma ognuno di essi reca con se un bagaglio storico di un certo rilievo, come del resto tutti gli antichi villaggi del bel paese. A volte però si rimane scioccati nello scoprire che dietro quelle vecchie, anonime, mura si celano dei veri e propri tesori, spesso dimenticati. Questo è il caso di Fontecorniale, borgo medioevale arroccato su di un promontorio a 450 m s.l.m., nel comune di Montefelcino (PU). Fino a poco tempo fa, conoscevo Fontecorniale per le travagliate e sanguinose vicende che la interessarono durante l'ultimo conflitto mondiale ma recentemente, consultando alcuni siti internet locali, ho appreso dell'esistenza di una piccola chiesetta piena zeppa di affreschi d'epoca rinascimentale. L'edificio sacro, di proprietà privata, si trova ai piedi della cinta muraria e fa parte di una piccola borgata rurale, l'intero complesso versa in grave stato di abbandono. Il luogo insomma ricorda in tutto e per tutto un villaggio fantasma nonostante la parte sovrastante del paese sia ancora abitata, è il posto ideale per chi ama visitare rovine e paesi in decadenza come me. 

Ma veniamo alle foto...

Giungo a Fontecorniale in una grigia giornata, direi quasi plumbea, un vero peccato perchè da questo paese è possibile godere di un panorama eccezionale su tutta la Val Metauro. Comunque sia una stradina asfaltata mi conduce nella parte bassa del borgo ed immediatamente scovo il campanile della chiesetta.
Il luogo è totalmente abbandonato ma non posso negare di trovarvi un certo fascino. La chiesa, molto semplice nella struttura, venne eretta nel 1440 e dedicata a San Michele Arcangelo anche se alcuni la conoscono come Santa Maria della Misericordia.
Proseguendo lungo lo stradino trovo l'ingresso completamente ostruito da rovi e frasche.
Nel frattempo do un occhiata intorno, cerco d'immaginare come doveva essere la piccola borgata prima che i suoi abitanti diventassero dei fantasmi.
Trovo una via d'accesso per entrare in chiesa e questo è lo sconfortante stato in cui versa. Gli affreschi deteriorati, vistose crepe sui muri e il tetto sfondato probabilmente dai due metri di neve caduti durante la grande nevicata del 2012.
Tutte e quattro le pareti originariamente erano interamente ricoperte di pitture, i numerosi rifacimenti durante la secolare storia del tempio e sopratutto l'attuale stato d'incuria stanno velocemente dissolvendo queste opere d'arte.
Noto però che l'intero ciclo venne ricoperto da uno strato d'intonaco, con ogni probabilità l'espediente ha allungato la vita degli affreschi.  La parete sinistra rispetto alla porta d'ingresso, ancora protetta dal tetto, custodisce alcune figure di santi in discreto stato. Qui sopra, a destra, scovo la rappresentazione di San Sebastiano mentre a sinistra si nota una figura femminile della quale ho potuto apprezzare solo una mano ben fatta.
Passando avanti osservo un altro dipinto, la differenza con i precedenti è notevole, le mani prima ben delineate qui sono solo abbozzate e quella che con tutta probabilità dovrebbe essere pelle è decorata con motivi floreali. Non vorrei azzardarmi ma il calice in mano potrebbe rivelare una raffigurazione del Cristo.
Con discrezione, cercando di non far rumore calpestando i calcinacci e soprattutto evitando di trovarmi sotto una tegola pericolante, mi avvicino alla parte più riparata della parete destra. Vengo subito attratto da questa figura di frate con penna e stigmate alla mano.
Accanto, dopo una nicchia murata, ecco l'ennesima immagine di San Sebastiano a riprova del fatto che qui vi operarono diversi pittori ed in momenti differenti.
In alto tra i due dipinti precedenti appare questa figura seduta, si dice rappresenti un vescovo ma sulle ginocchia noto un Bambinello dalla veste dorata. Sotto l'affresco è ben leggibile la scritta Petrus durantinus pinxit, l'autore  proveniva da Casteldurante, l'attuale Urbania.
In fondo alla parete destra, accanto ad una finestrella, individuo questo affresco e osservandolo con attenzione sono arrivato a ipotizzare che si tratta di una Madonna del Latte, ovvero in procinto di allattare Gesù bambino.
La parte "migliore", il muro presbiterale.
L'affresco di sinistra, attraversato da un'inquietante crepa, è praticamente incomprensibile ma gli altri sono molto interessanti e ricchi di iscrizioni. A destra infatti si trova una raffigurazione di San Martino e accanto con tutta probabilità una Madonna assieme al Bambinello, quest'ultimo con indosso una collana di corallo mentre sotto è presente l'iscrizione: Hoc op fecit... dona... Mateo d'Antoni.
Il dipinto centrale consiste in un'altra bellissima immagine di Madonna con Bambino questa volta seduta su trono. Ai piedi della mirabile opera è a malapena leggibile la data 22 aprile 1446.
Quello che mi piace di quest'affresco sono i dettagli come questi puttini dalla testa alata che circondano un Dio barbuto e benevolo.
Oppure i due angeli che sopra delle nuvolette suonano con degli strumenti a corda per la Madonna e il suo figlioletto.
Osservando con attenzione il panorama collinare sotto i due suonatori alati, credo di aver riconosciuto i paesaggi reali che circondano Fontecorniale. In particolare nello sfondo di destra (qui sopra), le cime più alte ricordano moltissimo la sagoma del Massiccio del Catria.

Questi affreschi sono un patrimonio, un tesoretto dell'arte ma con ogni probabilità il loro destino è già segnato. Possibile che le autorità competenti non si siano mai accorte di loro?
Devo ringraziare il sito La Valle del Metauro, solo grazie ad esso sono venuto in possesso di qualche informazione riguardo la chiesa di San Michele Arcangelo in Fontecorniale.

Guarda dove si trova Fontecorniale.

14 commenti:

  1. E' sconfortante vedere questi antichi affreschi abbandonati all'incuria, anche se il posto, visto in fotografia, ha il suo fascino.
    Purtroppo, questa chiesa non è l'unica nel nostro paese ad essere abbandonata a se stessa; in Italia abbiamo un patrimonio culturale immenso, e troppo spesso dimenticato...

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    1. Verissimo Enrico...
      Di solito quando mi trovo in posti simili sono preso da un grande scoramento ma questa volta no, anche se non so il perchè... forse doveva andare così, infondo tutto ha un inizio e una fine.
      Almeno sono uno degl'ultimi ad avere avuto il privilegio di ammirare questi affreschi e soprattutto di mostrarli agl'altri.

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  2. Bellissimi luoghi e affreschi… Forse certi posti possiedono quella magia proprio perché abbandonati… Ce ne sono parecchi anche dalle mie parti, addirittura su un monte c'è un intero collegio abbandonato che ho visitato un paio di volte… Sembra davvero di sentire la presenza dei fantasmi :-]

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    1. Vado sempre in cerca di questi posti, mi attraggono moltissimo... a volte hanno affascinano, a volte sono inquietanti, una volta mi è pure capitato qualcosa di strano... prima o poi un fantasma lo vedrò : §

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  3. Che posto fantastico! Mi piacciono anche questi luoghi in "rovina", ma in parallelo lamento che queste opere non siano protette ei loro destini siano così incerti! Caro Barba, voglio dirti anche che i primi due fotografie mi sembrano bellissime, complimenti! Ci hai mostrato un sito diverso, e di un accesso quasi esclusivo dei fortunati come te che lo abbia scoperto. Grande abbraccio.

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    1. Ciao Patzy, grazie mille... ma è merito della luogo, nonostante tutto ha una grande attrattiva! Purtroppo l'altra faccia della medaglia vuole che i posti in rovina scompaiano assieme ai loro tesori.
      A presto!

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  4. adoro questi luoghi decadenti. Conservano un certo fascino preziosissimo che non tutti ahimè riescono a cogliere.
    Abbiamo molte cose in comune, sai? :D

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    1. Un fascino preziosissimo e molto precario, aggiungo io... a volte visitare simili luoghi può essere un privilegio.
      Fa sempre molto piacere conoscere una persona che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda!
      A presto Manuela.

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  5. Caro Barba, nella mia fantasia mi piacerebbe far tornare a vivere questi luoghi, li immagino abitati da quelli che come noi hanno a cuore tutta la bellezza e la semplicita' delle cose tranquille, come piccole comuni dove le persone possono vivere un contatto vero di solidarieta' e amore...Ma', sogni di un quasi cinquantenne...
    Un abbraccio Roberto

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    1. Contentissimo di rileggerti caro Roberto!
      Che bello sapere che non sono l'unico a fantasticare quando mi trovo in posti del genere... di sogni utopistici ne faccio continuamente, aiutano a vivere... e poi chissà, un giorno o l'altro...
      Comunque sia, mi piacerebbe salvare questi affreschi... utopia?
      Un abbraccio anche a te, a presto!

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  6. Hola, Barba. Esto que tu nos muestra, por desgracia, está también sucediendo en España, la emigración hacía las capitales de provincias, nos está llevando al abandono de un Patrimonio Rural importantísimo. y que el día que se den cuenta las autoridades políticas, y quieran remediarlo, ya será imposible de recuperar.
    Te doy, mi más sincera ¡¡Enhorabuena¡¡ por tan magnífica entrada. Y las gracias por compartirla con todos.
    Ciao, Barba.

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    1. Hola, Manuel. Qui diciamo in questi casi ""Mal comune mezzo gaudio"" ma c'è poco da rallegrarsi e le tue considerazioni sono esattissime!
      Grazie mille della tua preziosa visita, a presto.

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  7. Certo, è impossibile salvare tutto, però...

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  8. Queste foto mi fanno piangere... Che altro dire. Marco

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